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Nome gitaSIGURET (TETE DE) :: (m. 3031 - 3032 IGN) 
Valle :: ZonaUbayette (sx orografica) :: Alpes de Provence 
Localita partenzaLes Gleizolles (F) (m. 1297 IGN) 
Accesso stradaleCUNEO - Borgo S.D. - Vinadio - C.le Maddalena - Larche 
Dislivello totale1734 metri
EsposizioneN,NO 
DifficoltàOSA 
Attrezzat. necess.picozza e ramponi 
Note gitaAlternativa più impegnativa alla salita da Certamussat; a fine stagione si può percorrere in auto il Bois de la Silve fino a quota 1800-1900 accorciando notevolmente lo sviluppo della gita 
Questa gita non è presente nell'archivio delle effettuazioni della corrente stagione sciistica (la 2023/2024).
Se lo desideri puoi consultare l'archivio delle precedenti effettuazioni (pulsante GITE PRECEDENTI).
Itinerario
Si descrive l'itinerario di salita a partire dalla quota 1800-1900 a cui si perviene a fine stagione dopo aver percorso con l'automezzo la strada che dal bivio a quota 1297 (immediatamente a valle di Les Gleizolles, direzione Barcelonnette) sale lungo il Bois de la Silve incontrando diverse diramazioni che conducono a vari fortificazioni militari (q. 1908, q. 2105). Seguire le indicazioni "Roche la Croix" senza tuttavia raggiungere questa località.
Prima di raggiungere il forte superiore (2105 m) immettersi nel vallone, in direzione S, che conduce in breve fuori della rada pineta. Dirigersi verso un caratteristico roccione posto al centro della valle, superarlo e lasciarlo sulla destra.
Continuare sempre in direzione sud fino a q. 2600 circa ove si comincia a vedere la vetta della Tete de Siguret. Salire i ripidi pendii sotto la vetta cercando di immettersi in una strettoia a quota 2950/2980, superata la quale si è in vetta. Gli ultimi due o trecento metri dovranno essere quasi sicuramente essere percorsi con i ramponi ai piedi mentre la strettoia richiede qualche attenzione in più. 
Discesa
Direttamente dalla cima è possibile scendere per qualche decina di metri la stretta cresta N per poi deviare a sinistra ed immettersi negli ampi ma ripidi (40 gradi) pendii rivolti a NO. 
FonteUgo Bottari 
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